LA FONDAZIONE SAN CARLO SCEGLIE DI RIFLETTERE SUL PROGRESSO
Al tema è dedicata la programmazione del Centro Culturale per l’Anno Accademico 2014/2015, da ottobre a dicembre sette appuntamenti a cadenza settimanale
Il Centro Culturale della Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5 – 059.421240) dedica il nuovo ciclo di lezioni al tema Progresso. Il programma si snoda da ottobre a dicembre e la partecipazione è gratuita. Gli appuntamenti sono complessivamente sette e si tengono, con cadenza settimanale, di venerdì alle ore 17.30.
«L’idea di progresso appartiene alla storia della cultura europea già da alcuni secoli – dichiara Carlo Altini, direttore scientifico della Fondazione – ma rimane ancora attuale per motivi evidenti, legati in particolare allo sviluppo sostenibile e alla tutela dell’ambiente e delle risorse. L’idea di progresso inoltre non è esente da ambiguità e contraddizioni interne, per esempio legate alla differenza tra progresso scientifico e progresso morale. La riflessione che proporremo nei nostri appuntamenti sarà proprio quella di insistere su queste differenze e ambiguità, allo scopo di favorire la formazione di un pensiero maturo e consapevole su questi temi».
Il ciclo di lezioni si propone di discutere i principali nodi storici e teorici relativi alle diverse concezioni del progresso. In una prospettiva di lungo periodo verrà infatti affrontata l'interpretazione delle teorie del progresso dall'età moderna, in cui l'avanzamento delle conoscenze tecniche e scientifiche ha generato una visione unitaria e utopica del progresso quale fattore di perfezionamento continuo delle condizioni materiali e spirituali dell'esistenza umana, all'età contemporanea, le cui tragedie - dalle guerre mondiali ai problemi ambientali - hanno contribuito a stimolare una visione del progresso non esente da ambiguità e contraddizioni, presenti anche nell'epoca attuale.
«Il progresso occupa, nella nostra cultura, una posizione sempre più centrale, presentandosi quasi come una specie di totem da adorare – constata Roberto Franchini, presidente della Fondazione San Carlo – e coloro che non si mostrano affascinati da tutto ciò che è innovativo, vengono derubricati come arretrati. Il programma messo a punto quest’anno vuole essere uno stimolo a una comune riflessione che permetta di discernere meriti e limiti delle diverse forme di progresso, sia esso scientifico, tecnologico, sociale o economico».
Importante anticipare che per quanto riguarda le attività programmate per l’inizio del 2015, sarà invece dato maggiore spazio alle questioni relative all'organizzazione delle società contemporanee. La modernizzazione ha generato, infatti, processi e sistemi sociali di complessità tale da risultare spesso ambivalenti e difficilmente controllabili. Le questioni aperte alla discussione sono dunque numerose e importanti. Le scienze contemporanee, e in particolare le biotecnologie, hanno posto nuovi interrogativi sul rapporto tra sviluppo tecnico e riflessione morale, mentre le ricerche sull'origine dell'umanità hanno smentito l'equivalenza tra evoluzione e progresso, imponendo un radicale ripensamento del posto dell'umano nella natura.
L'impiego sempre più massiccio degli strumenti informatici e digitali, infine, sta rivelando il proprio carattere ambiguo: se da un lato un loro uso consapevole sembra offrire l'opportunità per lo sviluppo di nuove e più funzionali forme di organizzazione territoriale, attente alla qualità della vita dei cittadini e al rispetto dell'ambiente, dall'altro lato esse rischiano di modificare i presupposti tradizionali della rappresentanza delle democrazie occidentali in modi ancora non del tutto prevedibili.
La prima lezione dal titolo “La complessità del progresso. Riflessioni epistemologiche sull’ambivalenza della modernità”, si tiene venerdì 3 ottobre ed è affidata a Mauro Ceruti, professore di Epistemologia della globalizzazione all’Università IULM di Milano.
La lezione è un’analisi della rottura dei limiti spazio-temporali del cosmo medioevale, dalle grandi scoperte geografiche alla creazione del libero mercato. L’invenzione di una scienza basata sull’osservazione e sull’esperimento sono tutti processi essenziali della modernità che convergono nel produrre quella che Ceruti definisce una progressiva desacralizzazione della civiltà occidentale.
Gli incontri successivi proseguono con i seguenti appuntamenti:
“Scienza ed emancipazione. Rivoluzione scientifica e illuminismo nell'Europa moderna”, venerdì 10 ottobre a cura di Vincenzo Ferrone, professore di Storia moderna all’Università di Torino;
venerdì 24 ottobre Stefano Petrucciani, professore di Filosofia politica all’Università di Roma «La Sapienza» parlerà “Contro l'autorità. L'idea di progresso tra illuminismo e marxismo”;
“La crisi del progresso. I totalitarismi e le disillusioni della politica nel Novecento” è il titolo della lezione che David Bidussa, direttore della Biblioteca della Fondazione Feltrinelli, Milano terrà il
7 novembre;
a cura di Giorgio Manzi, professore di Paleoantropologia all’Università di Roma «La Sapienza» la conferenza di venerdì 14 novembre, dal titolo “Evoluzione, non progresso. Il caso della storia naturale dell'uomo”;
venerdì 28 novembre è la volta di Roberto Masiero, professore di Storia dell'architettura all’Università IUAV di Venezia con la lezione “Dalla smart city allo smart land. Quale progresso?”; l’ultimo appuntamento del ciclo autunnale si tiene venerdì 5 dicembre, a cura di Nadia Urbinati, professoressa di Teoria politica alla Columbia University di New York con il titolo “Democrazia. Le metamorfosi dei sistemi politici contemporanei”.
Tutte le conferenze del ciclo, realizzato con il contributo della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, saranno trasmesse in diretta web sul sito della Fondazione San Carlo (www.fondazionesancarlo.it).
A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).
Per informazioni
tel. 059.421237
Aggiunto il 30/09/2014 16:44 da Paola Ferrari
Argomento: Filosofia politica
Autore: Paola Ferrari