Che diavolo ci azzecca Aristotele con la Pubblica Amministrazione? O meglio: quale legame corre tra la Filosofia aristotelica e il Diritto Amministrativo? Il cuore della questione si annida nella Logica; in quelle norme regolative di qualunque ragionamento che aspira ad essere corretto e che, dalle pagine antiche delle opere esoteriche di Aristotele, sono state dedotte, con certosina abilità da parte dei giuristi, nell'ambito del Diritto. Per chiunque sia cresciuto a pane e Filosofia concetti quali “atto”, “efficacia” o “forza giuridica”, non possono che richiamare alla mente il pensiero del principe dei filosofi. Considerare la Filosofia di Aristotele come un insieme di dottrine dogmatiche è fuorviante; ogni tentativo di comprendere il suo pensiero deve evitare di trattare le sue opere come un catalogo di conclusioni statiche; un atteggiamento del genere rischierebbe di togliere ogni potenzialità creativa alle sue conclusioni. Proprio questo tipo di atteggiamento nei confronti del suo pensiero ci spinge allora, oggi, ad indagare cos'è che lega le argomentazioni di un filosofo vissuto più di duemila anni fa con la moderna disciplina del Diritto Amministrativo. Un tentativo il nostro che non può fare a meno di mettere in evidenza la forza e l’acutezza di certe sue argomentazioni che, nonostante l’età, risultano ancora oggi talmente affascinanti da aver sedotto con il loro rigore la Pubblica Amministrazione.
Aggiunto il 12/02/2016 19:24 da Giovanni Di Saverio
Argomento: Filosofia del diritto
Autore: Giovanni Di Saverio
Formato: DOC