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FILOSOFIA IN ITALIA

MILLE NON PIU’ MILLE

Martedì 3 novembre proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5 ) le lezioni del ciclo dedicato al tema Redenzione. Vita terrena e salvezza divina nelle religioni, ideato dal Centro Studi Religiosi. Glauco Maria Cantarella presenta la conferenza dal titolo L’anno Mille e l’attesa della fine dei tempi.

Cantarella ha insegnato Storia medievale all'Università di Bologna ed è membro del consiglio scientifico dell'Istituto Storico Italiano per il Medioevo di Roma. Ha dedicato le sue ricerche alla storia del potere secolare ed ecclesiastico nel Basso Medioevo, seguendo le trasformazioni delle istituzioni politiche e dei movimenti religiosi in Europa tra XI e XIII secolo. In particolare si è occupato della dominazione normanna nell'Italia meridionale, dello sviluppo del monachesimo cluniacense, della Riforma gregoriana e dello scontro tra papato e impero durante la lotta per le investiture. Tra le sue pubblicazioni recenti: I monaci di Cluny (Torino 2005); Il sole e la luna. La rivoluzione di Gregorio VII (Roma-Bari 2005); La cultura di corte (Bari 2008); Potere e violenza. Concezioni e pratiche dall'antichità all'età contemporanea (a cura di, Roma 2012); Manuale della fine del mondo. Il travaglio dell'Europa medievale (Torino 2015).

 Lo storico francese Georges Duby ha analizzato l'origine e il significato del racconto della grande paura collettiva che avrebbe attraversato il mondo cristiano alla vigilia dell'anno Mille per l'imminente fine del mondo. Si tratta in realtà di una leggenda nata nel XVI secolo nell'ambito della cultura rinascimentale, che disprezzava profondamente le credenze dei cosiddetti "secoli bui" del medioevo. La leggenda fu poi ripresa e sviluppata dalla cultura romantica, che fu dominante per gran parte del XIX secolo e che, al contrario, guardava con favore ai sentimenti e alla fede della gente del medioevo. Ma le cronache scritte attorno al Mille non dicono nulla di questa paura collettiva, così come non ne parla una cronaca scritta circa cento anni più tardi, sebbene riferisca di eventi negativi successi nell'anno Mille e sia, per questo, all’origine delle successive distorsioni storiche. Secondo Duby, attorno al Mille c’era una diffusa inquietudine religiosa, ma, più che un singolo anno, riguardava in generale tutta quell’epoca di malessere per la gente comune e, più che timori, alimentava una speranza di rinnovamento.

Non resta che guardare più da vicino – afferma Cantarella – e provare a leggere direttamente, una per una, le fonti del millennio, della fine dei tempi: le testimonianze principali, quelle più conosciute. Apriamo il laboratorio dello storico, quello nel quale sono sminuzzate e decifrate le notizie che vengono dal passato.

Prosegue ricordando che era atteso un lungo periodo di disastri e tribolazioni, di temporanei trionfi della Bestia, dell'Anticristo, alla fine del quale sarebbe rifulsa, abbagliante, la gloria di Dio e dei giusti. Già: ma quanto si sarebbe dovuto aspettare? Su quali elementi si sarebbe potuto capire che la fine dei tempi si stava avvicinando? E chi sarebbe stato nelle condizioni di capirlo? Di questo discutono le nostre fonti, cioè quelle nelle quali la tradizione storiografica ha riconosciuto o voluto riconoscere l'attesa del Millennio.

 

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente nel sito www.fondazionesancarlo.it, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell'accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).

 

Paola Ferrari, ufficio stampa FSC

ufficiostampa@fondazionesancarlo.it

www.fondazionesancarlo.it




Aggiunto il 02/11/2015 17:24 da Paola Ferrari

Argomento: Filosofia delle religioni

Autore: Paola Ferrari