Il tema della duplicità, in quanto caratteristica fondante della condizione umana ha origini antiche, che risalgono alla tradizione mitologica, letteraria e drammatica dell’antica Grecia. Edipo e Dioniso sono senza dubbio figure emblematiche di tale duplicità, che si esprime nella complessa relazione tra identità e alterità tipica di ogni essere umano. Proprio Edipo, che fu al tempo stesso figlio e sposo di sua madre, padre e fratello dei suoi figli, afferma recisamente che «Mai uno potrà essere equivalente a molti!» (Edipo re, v. 845), escludendo in modo categorico che la stessa cosa possa essere al contempo uno e molti. Non è un caso che fosse stato lo stesso Edipo a risolvere l’enigma della Sfinge, individuando nell’uomo l’animale che «restando sempre lo stesso, è a due, a tre, a quattro piedi». Da parte sua, Dioniso è il dio greco che più di tutti intrattiene una relazione strutturale con l’alterità. La sua personalità – sostiene infatti Curi – è il risultato della tensione permanente fra aspetti contraddittori, essendo scissa in una molteplicità di determinazioni duali, comprendenti la nascita e la morte. Dioniso è l’immortale che muore: ecco perché egli rappresenta il paradigma divino delle diverse “figure della duplicità”, il simbolo stesso della contraddizione.
La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell’accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).
Paola Ferrari, ufficio stampa FSC
ufficiostampa@fondazionesancarlo.it
Aggiunto il 05/02/2016 09:34 da Paola Ferrari
Argomento: Filosofia contemporanea
Autore: Paola Ferrari