Natale Spineto, professore di Storia delle religioni presso l’Università di Torino, è direttore della rivista internazionale «Historia Religionum», è membro del comitato scientifico di «Studi e materiali di storia delle religioni» e di «Storiografia». Nei suoi studi si è occupato di concetti quali mito, simbolo e festa, di problemi di religione greca classica e della nascita e dell’evoluzione della ricerca storico-religiosa in Europa. Ha indagato inoltre il pensiero di Mircea Eliade, curando la traduzione italiana di sue opere ed epistolari. Nel 2006 è stato insignito della decorazione “Centenar Mircea Eliade for the History of Religions”. Tra i suoi volumi recenti: Mircea Eliade storico delle religioni (Brescia 2006); Storia e storici delle religioni in Italia (Alessandria 2012); La storiografia storico-religiosa italiana tra la fine dell’800 e la seconda guerra mondiale (a cura di, Alessandria 2014); La festa (Torino 2015); I simboli nella storia dell’uomo (Milano 2018).
Alla rilevanza del fenomeno religioso per una comprensione adeguata dell’uomo e del sociale, fa riferimento Spineto nella sua lezione. L’homo religiosus è l’uomo che vive l’esperienza del sacro: l’uomo che fa esperienza di una realtà che lo trascende, una realtà che valorizza la sua esistenza e le dà senso. Il concetto di homo religiosus ha una lunga storia e pone tutta una serie di problemi metodologici che lo studioso ricostruisce e per i quali propone risposte, partendo dalla descrizione e dalla definizione storica dell’homo religiosus che si trova nell’opera di Ries. Ries mostra come la religiosità, lungi dal rappresentare uno stadio dell’uomo, ne costituisce una dimensione strutturale. Pertanto, indagare l’esperienza dell’homo religiosus significa indagare l’uomo in quanto tale. Anzi, non è pensabile un’antropologia che non tenga conto degli apporti del sacro. Ma l’antropologia del sacro non si limita a questo. L’idea dell’homo religiosus non è soltanto uno strumento euristico per individuare pratiche e idee religiose. È invece, in qualche modo, il punto di partenza e il punto di arrivo della ricerca, e comporta almeno altre due componenti: l’idea che per l’uomo la religiosità è inscritta nel suo essere naturalmente e necessariamente, e l’idea che la completezza, la pienezza dell’esperienza umana non può essere conseguita che realizzando e portando a compimento tale religiosità naturale. Questa duplice tematica ricalca gli assunti di Mircea Eliade, - spiega Spineto - che cerca di avvalorare l’idea che l’uomo è intrinsecamente religioso, cioè che la tensione verso il sacro è una componente strutturale e strutturante della sua identità. Ries riprende le idee di Eliade e le definisce meglio sia ricollegandole alla storia della nozione dell’homo religiosus, sia dibattendo con quelle prospettive che negano, con varie motivazioni, la validità euristica del concetto in questione, sia ripensandola in rapporto a certe forme di interpretazione contemporanee.
La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, dove sarà accessibile gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.
Paola Ferrari, ufficio stampa FSC
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Aggiunto il 01/10/2018 12:13 da Paola Ferrari
Argomento: Filosofia delle religioni
Autore: Paola Ferrari