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FILOSOFIA IN ITALIA

IL COSMOPOLITISMO IN EPOCA MODERNA E CONTEMPORANEA

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Venerdì 21 febbraio proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni della seconda parte del ciclo dedicato al tema Globalizzazioni. Forme e immagini dell’universalismo, ideato dal Centro Culturale. Il secondo incontro, dal titolo Cosmopolitismo. Dall’età moderna all’età contemporanea, sarà tenuto da Maria Laura Lanzillo, professoressa di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bologna. Lanzillo è direttrice responsabile della rivista «Filosofia politica» e direttrice scientifica di «Governare la paura. Journal of Interdisciplinary Studies». Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna e del Centro interuniversitario di ricerca sul lessico politico e giuridico europeo. Nei suoi studi ha condotto un’indagine storico-politica sull’illuminismo europeo, con attenzione al pensiero di Voltaire e alla ricostruzione dell’idea di tolleranza in epoca moderna. Si è confrontata inoltre con i principali nodi concettuali della riflessione filosofico-politica tra XVIII e XX secolo. Tra le sue pubblicazioni: Il multiculturalismo (Roma-Bari 2005); Percorsi della dialettica nel Novecento (a cura di, Roma 2011).

Il termine “cosmopolita” iniziò a diffondersi in modo capillare nella cultura francese nel corso del Settecento, quando i philosophes cominciarono a utilizzarlo sia per riferirsi a se stessi sia per definire la nuova visione del mondo che sostenevano. In particolare, è soprattutto nella seconda metà del secolo che il termine ebbe un discreto successo, allorché emerse con forza il rischio che la realizzazione dell’ideale cosmopolitico dei Lumi si concretizzasse sotto le spoglie di un cosmopolitismo di tipo coloniale, divenendo veicolo di sfruttamento di comunità umane e risorse naturali. A questo cosmopolitismo si oppose allora un cosmopolitismo declinato quale rispetto universale verso tutti gli aspetti dell’essere umano, un cosmopolitismo fortemente solidaristico ed egualitario, capace di identificarsi con quella Repubblica delle Lettere invocata dai philosophes. Si può quindi assumere che il cosmopolitismo settecentesco – spiega Lanzillo – è espressione di quella continua opposizione fra l’universalismo dei diritti affermati nelle costituzioni rivoluzionarie e la particolarità degli Stati nazionali, fra il fine giuridico della kantiana pace perpetua e la volontà di potenza manifestata dalle sovranità, tutte dicotomie che connotano fra XIX e XX secolo tanto la storia degli Stati europei, quanto la loro pretesa di farsi signori del mondo, tanto le soggettività (dal cittadino allo straniero) che dallo spazio dello Stato vengono determinate, quanto le lotte politiche e sociali che quello spazio determinano. Dicotomie che ancora segnano e movimentano il nostro presente globale.

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, dove sarà accessibile gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.

 

Paola Ferrari, ufficio stampa FSC

paola@paolaferrari.it   -  www.fondazionesancarlo.it




Aggiunto il 20/02/2020 18:28 da Paola Ferrari

Argomento: Filosofia contemporanea

Autore: Paola Ferrari