Diverse le declinazioni, nel tempo e nello spazio. Ma da sempre passione costitutiva dell'esperienza umana.
“Amare” è il tema che il Festivalfilosofia ha scelto per la tredicesima edizione della tre giorni, che dal 13 al 15 settembre animerà Modena, Carpi e Sassuolo, di oltre duecento appuntamenti. Non “Amore”, tema e parola che il patron della kermess, il filosofo Remo Bodei, ha definito inflazionato, ma “Amare”, per smacchiarsi dei cliché e analizzare il tema dal punto di vista dell'Eros, quindi passionale, ma anche religioso e delle philia, quindi come amore del sapere. Un tema intramontabile, da sempre ispiratore di creazioni artistiche, ma anche fenomeno sociale, fonte di umani sentimenti come la solitudine (quando l'amore non è corrisposto) o la violenza che può sfociare nel femminicidio (quando l'amore stesso è patologico).
La formula non cambia, tre le sedi nel grande distretto culturale dell'Emilia, lectio magistrali con spazio anche alle domande del pubblico, oltre a concerti, mostre e spettacoli. E una costante: la gratuità. E la speranza - si augura Michelina Borsari, direttrice del Festivalfilosofia - è che continui ad esserlo anche negli anni successivi «perché il rapporto tra ciò che viene speso per il festival e ciò che viene restituito al territorio è di uno a cinque, secondo l'università Bocconi, persino di uno a dieci».
Oltre cinquanta le lezioni magistrali, con gli affezionati filosofi come Zygmunt Bauman, Massimo Cacciari, Stefano Rodotà. Ma anche volti nuovi, il 25% provenienti dall'estero, da Germania, Usa, Grecia e Spagna. «Abbiamo sottoposto ad una platea di filosofi – spiega la Borsari – il tema dell'amare, chiedendo loro di spiegare l'amore nella sua forma più intima e privata, oppure l'amore in una forma pubblica, intesa come filantropia, come nuova concezione di economia sociale che si basa sul carattere generoso delle persone. E abbiamo abbinato alla filosofia con altre arti. Crediamo che la musica, le arti visive e quelle del discorso, possano contribuire non a scoprire qualcosa di nuovo, ma a capire a che punto siamo».
Non mancherà la sezione “la lezione dei
classici”. Perché è dal passato che bisogna partire per generare idee
nuove e nuove tesi, adeguate al tempo e alle passioni di ognuno. E in
questo senso manifestazioni come il Festivalfilosofia possono avere un
potere catalizzatore, in particolare nei confronti dei giovani, che si
troveranno di fronte ad un «festival – afferma Bodei – che ha una
funzione di supplenza rispetto alla scuola, per imparare a sillabare le
idee e le emozioni». Un fenomeno di crescita civile, lo definisce invece
Tullio Gregory, membro del comitato scientifico, che nella tre giorni
allieterà il pubblico con i suoi menù filosofici, trasformando le frecce
di Eros in tante forchette. «Delle 184mila presenze registrate lo
scorso anno – tiene a precisare Gregory – la metà era di giovani,
provenienti da tutte le città d'Italia, che con carta e penna hanno
affollato le lezioni dei filosofi, portandoci in un mondo di entusiasmo
che forse noi abbiamo dimenticato».
Fonte: GazzettadiModena
Aggiunto il 03/07/2013 11:53 da Admin
Argomento: Altro
Autore: Felicia Buonomo