Sei un editore? Promuovi i libri dei tuoi autori

Libri in evidenza

ARTICOLI

Il "Dio necessario" di Ratzinger

 Il "Dio necessario" di Ratzinger (1).


La controversa figura dell'ex-Pontefice merita considerazione nel vasto ed articolato quadro del pensiero cattolico contemporaneo, non fosse altro che per l'originale attualità con cui ripropone certe posizioni della filosofia Scolastica.

Joseph Ratzinger dunque, qui interessa per le sue idee filosofiche. Sotto questo aspetto, tra le sue molte opere, interventi e scritti vari rilevano: " Popolo e casa di Dio nella dottrina agostiniana della Chiesa (sua controversa tesi di dottorato)”, “Senza radici” ed “Il tempo della storia”.

Profondo conoscitore del pensiero di Agostino, di Bonaventura e di Pascal, la sua è la posizione filosofica di un intellettuale impegnato nella difesa e riaffermazione dei dogmi della fede cristiana, riproposti in chiave tradizionale, come alternativa al relativismo contemporaneo. Proprio la tragedia che ha investito la Chiesa per lo scandalo della pedofilia, scoppiato agli inizi del secolo, offre all'ex-papa lo spunto per evidenziare come la perdita del senso ultimo del mondo e della vita umana sia all'origine di questo e degli altri dei mali dell'uomo contemporaneo.

Di recente, con un discusso articolo pubblicato sulla rivista tedesca “Klerusblatt” e proposto in Italia dal “Corriere della sera”, egli -allo scopo di individuare le cause del tragico fenomeno- ha ripercorso le tappe della recente storia del costume ed ha riproposto i punti essenziali della sua visione del mondo e della vita. Ed è proprio quest'ultimo aspetto che qui interessa. Egli è infatti si rivela -oltre che teologo- un fine pensatore

Alla base del suo pensiero, vi è l'idea secondo cui alla base della Creazione vi è un libero atto dell'amore divino. Ora, naturalmente, per chi è credente, la Rivelazione è sufficiente, in quanto: “il primo fondamentale dono che la fede ci offre consiste nella certezza che Dio esiste” (Articolo citato appresso, Parte III, par.1, pag.5). Tuttavia, anche indipendentemente dalla fede, l'esistenza di Dio è, un dato fattuale imprescindibile, perfettamente conciliabile con la ragione. Che Dio esista “come Creatore e misura di tutte le cose è infatti un' esigenza originaria” (ibidem).

Infatti -come egli osserva- l'uomo ed il mondo che lo circonda non avrebbero senso alcuno se non esistesse un'Entità creatrice. Anche a voler ritenere che il mondo possa esistere senza Dio, esso esisterebbe e basta, ma sarebbe privo di un fondamento spirituale, così come mancherebbe un criterio di discernimento tra il bene ed il male. Dunque, anche una società in cui Iddio è assente o che Lo tratta come se non esistesse, finisce con l'essere una società priva di criterio, nella quale la verità non conta in quanto essa, di fatto, non esiste e, perciò, una società nella quale prevale il più forte.

Ecco perché è necessario ammettere l'esistenza di un Dio creatore. Se infatti si riconosce che le cose sono state volute da “un Dio creatore che è buono e vuole il bene” (ibidem), esse hanno fondamento spirituale ed anche la vita umana acquista un senso.

Non è sufficiente, però, ammettere l'esistenza divina. Se ci si limita a questo, senza riconoscere che Iddio si manifesti in qualche modo, Egli resterebbe soltanto un'ipotesi, la quale non potrebbe dar forma alla nostra vita. Di qui l'importanza della manifestazione divina, della quale R. vede il principio nella chiamata di Abramo, attraverso la quale Dio ha parlato all'uomo, manifestandosi come uomo:


" .. .il Signore ha iniziato con noi una storia d’amore e vuole riassumere in essa l’intera creazione. L’antidoto al male che minaccia noi e il mondo intero ultimamente non può che consistere nel fatto che ci abbandoniamo a questo amore. Questo è il vero antidoto al male. La forza del male nasce dal nostro rifiuto dell’amore a Dio. È redento chi si affida all’amore di Dio. Il nostro non essere redenti poggia sull’incapacità di amare Dio. Imparare ad amare Dio è dunque la strada per la redenzione degli uomini ". (1) - Ratzinger J.: "la Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali", parte III, par.1, pag.5, articolo apparso sulla rivista: “Klerusblatt” e pubblicato su "Il corriere della sera" del 13 aprile 2019-.


Questa fondamentale premessa di carattere filosofico-teologico comporta dei riflessi sul piano etico. Infatti, la morale è fondata su di una valutazione di bilanciamento tra i beni. Essa perciò, nell'assolvere alla sua funzione, deve necessariamente rispettare un “ultimo limite” (ibidem, Parte I, par.2, pag.3). Tale limite è dato da quei beni che vanno ritenuti indisponibili, cioè valori che non è mai lecito sacrificare in nome di uno più alto e che sono più importanti della stessa sopravvivenza fisica. Ora, il supremo di tali valori è, appunto, Dio e perciò -osserva-: “Una vita che fosse acquistata a prezzo del rinnegamento di Dio, una vita basata su un’ultima menzogna, è una non-vita." (2) -Ibidem, Parte I, par.2, pag.3-

In tale ottica, rendere gli uomini consapevoli dell'importanza del valore di Dio e (di riflesso) di quello della vita umana, sembra apparirgli come uno dei principali compiti affidati ai responsabili della Chiesa:


"Mi resta impresso il monito che il grande teologo Hans Urs von Balthasar vergò una volta su uno dei suoi biglietti: «Il Dio trino, Padre, Figlio e Spirito Santo: non presupporlo ma anteporlo!». In effetti, anche nella teologia, spesso Dio viene presupposto come fosse un’ovvietà, ma concretamente di lui non ci si occupa. Il tema «Dio» appare così irreale, così lontano dalle cose che ci occupano. E tuttavia cambia tutto se Dio non lo si presuppone, ma lo si antepone. Se non lo si lascia in qualche modo sullo sfondo ma lo si riconosce come centro del nostro pensare, parlare e agire".

(2)– Ratzinger J.: ibidem-, Parte III, par.1, pag.6-.

(1) Breve nota biografica. Joseph Ratzinger (noto come papa Benedetto XVI), nato a Marktl di Baviera nel 1927 e vivente (aprile 2020), è un teologo, filosofo e "Papa emerito", già docente universitario, gerarca e Sommo Pontefice della Chiesa cattolica. Figlio di un funzionario di polizia, nel '39 dopo i primi studi, entra nel seminario di Traunstein, ma deve abbandonarlo nel '42, per la guerra. Dal 1944, viene chiamato al servizio militare dapprima nel personale terrestre della "Luftwaffe", poi in un reparto di artiglieria antiaerea della "Wermacht". Caduto prigioniero degli Alleati in seguito alla disfatta germanica e poi liberato, può finalmente riprendere gli studi dapprima a Frisinga, poi a Monaco, presso la cui università si laurea in teologia e filosofia nel 1950. L'anno seguente viene ordinato diacono, per poi divenire sacerdote (insieme a Georg, suo fratello) l'anno dopo. Nel giro di pochi anni, compie una brillante carriera accademica, che lo porta ad insegnare filosofia e teologia a Monaco, Frisinga, Bonn, Munster (1963), Tubinga (1966) e Ratisbona (1969). Nel frattempo, era iniziata la sua collaborazione -in veste di consulente del Card.Frings- con il Concilio Vaticano II. Nel '77, viene creato arcivescovo di Monaco e Frisinga e, nello stesso anno, cardinale. Nel 1981, diviene Prefetto per la congregazione della fede e, nel 2002 -dopo un'intensa attività pubblicistica ed istituzionale- decano del Collegio Cardinalizio. Alla morte di Giovanni Paolo II, nel 2005, viene eletto Papa della Chiesa. Il suo è un pontificato irto di difficoltà fin dal principio, a causa delle accuse mossegli per il suo inquadramento nella "Hitlerjugend" all'età di 14 anni. In realtà, l'arruolamento nei corpi politici di regime era, nella Germania nazionalsocialista, obbligatorio. A rendergli ancor più arduo il compito furono le accuse di conservatorismo, le critiche mossegli per alcune sue prese di posizione in materia etica ed il terremoto che investì la Chiesa, in seguito alle accuse di pedofilia mosse ad alcuni preti e vescovi, soprattutto dagli inizi del secolo. Fu forse proprio a causa di tali difficoltà -al di là delle motivazioni pubbliche- che l'anziano papa decise, nel 2013, di rinunciare al pontificato.

Fonti consultate ed utilizzate:


  1. "La Bibbia", Genesi, 15-18, Edizione CEI 2008;

  2. Ratzinger Joseph (Benedetto XVI): "la Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali", articolo apparso sul mensile tedesco “Klerusblatt” e pubblicato, in esclusiva per l'Italia, su "Il corriere della sera", nonché su: “Il corriere.it”, del 13 aprile 2019-;

3) www.wikipedia.it, voce: Joseph Ratzinger.




Aggiunto il 14/05/2020 19:22 da Nacarlo Alessandro

Argomento: Filosofia delle religioni

Autore: Alessandro Nacarlo



Altri articoli

Breve introduzione alla storia della scienza
Altro Breve introduzione alla storia della scienza

Breve introduzione alla storia della scienza di Davide Orlandi

Davide Orlandi
Davide Orlandi 11/11/2018
Perfectio propter imperfectionem
Filosofia delle idee Perfectio propter imperfectionem

L’uomo, essere finito, per natura, imperfetto, saggia fin dagli albori quel senso d’incompletezza, di privazione, che tenta d’annegare imponendosi modelli di vita, ritenuti temporaneame

Tommaso Bosi
Tommaso Bosi 05/05/2020
Bachelard, ovvero il filosofo che “va a lezione” dal letterato
Filosofia contemporanea Bachelard, ovvero il filosofo che “va a lezione” dal letterato

Bachelard, ovvero il filosofo che “va a lezione” dal letterato Alessandro Montagna, dottore in Filosofia presso l’Università di Pavia e professore di

Alessandro Montagna
Alessandro Montagna 16/08/2013