I “filosofi” sembrano aver dimenticato due antichi insegnamenti:
1) “Saper di non sapere”.
2) “Conosci te stesso”.
È vero che non si insegna nulla. Si può solo apprendere e comunicare.
I “filosofi” sembrano aver smarrito il dovere della ricerca. Che temano di essere abbandonati dalle loro rassicuranti fascinazioni logiche?
Nessuna redenzione senza onestà intellettuale.
Da oltre un secolo è iniziata una nuova rivoluzione scientifica che ha ridisegnato la “realtà”, esseri umani e “filosofi” compresi: fisica quantistica, psicanalisi, neuroscienze, psicobiologia, sociobiologia, noetica, paradigma olistico.
I “filosofi” dovrebbero aggiornarsi.
NESSUNO SALVA NESSUNO: NON CI SONO MAESTRI
Sono davvero perplesso nel constatare come ancora il “genio” umano si travesta da speleologo, si immerga nei meandri della storia del pensiero occidentale, spinto dalla fede di rinvenire miracolose indicazioni di rinascita.
Ancora a rovistare nei cassonetti, alla ricerca di un avanzo che prometta di prolungare agonie. Almeno fino all’indomani.
Sono davvero sorpreso quando mi accorgo che giovani e “promettenti” filosofi, che in pose maldestre si sforzano di nascondere snobismo e narcisismo, predicano la necessarietà della “filosofia”, lamentano la latitanza della “filosofia”, auspicano una “filosofia” che sia strumento per rinnovare antiche utopie.
È come se dicessero –“ Abbiamo capito cosa ha scoperto Nietzsche, cosa ha capito Heidegger, e cosa ha sputtanato Popper, ma…”
Ma cosa?
A mio parere qui si gioca a “far orecchio da mercante”.
Si finge, o peggio ancora si ignora, che le pregevoli riletture del pensiero occidentale, da Platone a Cartesio, da Kant a oggi, sono minate da un equivoco davvero imbarazzante: la credenza di un io (soggetto) che osserva il mondo (oggetto).
Non esiste alcun soggetto.
Probabilmente non esiste alcun “mondo”.
Da questo dovrebbero partire i “nuovi utopisti”.
Dimostrerebbero almeno di aver capito Nietzsche.
La storia è finita nei lager e nei gulag del XX secolo, s’è eclissata a Nagasaki e Hiroshima, è ormai solo un film dell’orrore, scritto, prodotto e distribuito da Morgan & Co., Goldman Sachs, FMI, BCE, con la complicità e il consenso della nuova aristocrazia: i governi delle sedicenti democrazie liberali, di cui, quegli stessi “filosofi” sono figli legittimi.
ESPERIMENTI
Cosa accadrebbe se almeno il 25% degli esseri umani "consapevoli" (che abitano un villaggio, paese, città di provincia, stato) si rendessero conto di vivere condizionati da una visione della "realtà" giustificata (grave illusione) da un "sistema culturale globale", fondato fin dalle sue origini su menzogne: religioni, morali, separazione "materia"/"energia", soma/psiche?
Cosa accadrebbe se questi individui ammettessero che la loro storia evolutiva ha prodotto una "natura", un’indole, di esploratore - questa una delle ragioni per cui non ci siamo estinti; le società umane decadono quando non si rinnovano -, e che, invece, l'umanità è ingabbiata, dall'inizio della storia, in cortocircuiti culturali (dogmi), fondati su principi falsi, e, proprio per questa ragione, indimostrabili?
Cosa accadrebbe se capissero che ritenere vero o falso il giudizio su un fatto, credere giusto o sbagliato un punto di vista, un’opinione, "essere a favore" o "essere contro", è in ogni caso una giustificazione a questo "mondo" fasullo?
Aggiunto il 08/07/2015 13:10 da Pietro Moretti
Argomento: Propedeutica filosofica
Autore: Pietro Moretti
La determinizzabilità del fattore tempo di Giovanni Mazzallo Il tempo è l’archetipo cogitativo retrostante ad ogni accurata descrizione che l’uomo riesce a dare dei resoconti
Il "Dio necessario" di Ratzinger (1). La controversa figura dell'ex-Pontefice merita considerazione nel vasto ed articolato quadro del pensiero cattolico con
Confronto fra il ruolo delle donne nella teoria democratica di Rousseau e i