Martedì 19 marzo proseguono alla Fondazione Collegio
San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Sacro.
L’esperienza simbolica del divino nelle tradizioni religiose ideato dal Centro Studi Religiosi. Massimo Raveri presenta la conferenza dal titolo Dove si incontrano gli dèi. La percezione dello spazio sacro
nella tradizione shintoista
Raveri è professore di Religioni e
filosofie dell’Asia Orientale all’Università Ca’ Foscari di Venezia e membro
del comitato scientifico di «Historia Religionum». Ha condotto le sue ricerche
in Giappone, occupandosi delle tradizioni ascetiche ed esoteriche buddhiste e
shinto. Per alti meriti di studio è stato insignito nel 2012 dal governo
giapponese dell’onorificenza “Ordine del Sole Nascente, Raggi d’Oro con Rose”. Fra
i suoi lavori recenti: I linguaggi
dell’assoluto (a cura di, Milano 2017); Death
and Desire in Contemporary Japan. Representing, Practicing, Performing (a
cura di, Venezia 2017).
La percezione
culturale della separazione le due dimensioni dello spazio – sacra e profana -
e il modo in cui questa è attraversata nella tradizione shintoista è comprensibile
prendendo in esame i riti del primo dell’anno legati alla dea della montagna e al
dio della risaia, l’okonai. Il capo
del villaggio rende possibile l’unione fra le divinità che definiscono i due
diversi spazi, del coltivato e del selvatico versando sulle due statue simboliche,
del sake che rappresenta il seme, suggellando così l’armonia fra gli uomini e
la natura. La dicotomia di questi mondi economicamente e culturalmente distinti
non è percepita come un’opposizione rigida, una distinzione che nega qualsiasi
possibilità di rapporto di scambio; essa si esprime nei termini di una
necessaria complementarità. Tutto in questo rito è mediazione. Il tempo della
cerimonia è il momento che segna il passaggio da un anno all’altro, tra il
ciclo di coltivazione che è trascorso e quello che deve iniziare; sono le
ultime ore della notte quando il rito comincia e, quando finisce, è l’alba. L’okonai è anche un simbolo di mediazione.
Infatti si svolge nel punto di congiunzione fra il territorio coltivato e la foresta.
In base a questa stessa concezione, il santuario (jinja) del villaggio è costruito sul pendio della montagna al
limitare della foresta, sulla linea ideale di confine fra lo spazio coltivato e
la natura selvatica. Per comprendere il perché di questa specifica scelta dello
spazio sacro, è da tener presente che il santuario non è il luogo dove la
divinità è immaginata risiedere stabilmente. È il punto focale dove, a date
prefissate, la comunità e i suoi dèi si incontrano. Un altro luogo che per le
sue caratteristiche di margine realizza la modalità più adatta per essere
scelto come spazio sacro di incontro con il dio, è l’imboccatura della prima
risaia, il punto cioè dove l’acqua che viene dalla montagna entra nel campo più
alto, il limite che segna la trasformazione dell’acqua da elemento naturale e
incontrollato a elemento controllato e determinante nell’attività dell’uomo. In
questo punto i contadini in primavera, all’inizio della coltivazione, piantano
un gohei, simbolo della presenza del
dio, e presentano delle offerte di cibo e di fiori. La costruzione stessa del santuario conferma le caratteristiche
dell’organizzazione dello spazio religioso – spiega Raveri - il luogo sacro è, per sua natura, separato e
ben definito: in quanto spazio di incontro con dio, è percepito come anomalo.
La sua delimitazione garantisce al contempo la sicurezza del mondo normale,
umano, e del regno degli dèi e impedisce che il passaggio da una zona all’altra
avvenga in modo casuale. Vi è sempre un segno che indica il limite del
territorio del sacro.
La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione,
con inizio previsto alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta
web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it.
La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio
conferenze presente sullo stesso sito, dove sarà accessibile gratuitamente. A
richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.
Paola Ferrari, ufficio
stampa FSC
ufficiostampa@fondazionesancarlo.it www.fondazionesancarlo.it
Aggiunto il 18/03/2019 20:16 da Paola Ferrari
Argomento: Filosofia delle religioni
Autore: Paola Ferrari