Venerdì 13 ottobre proseguono alla Fondazione
Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato
al tema Politica.
Istituzioni e società nelle culture dell’Occidente, ideato dal Centro
Culturale. L’incontro di venerdì, dal titolo Contro
l’assolutismo. Filosofia e politica nell’illuminismo sarà tenuto da Paolo Quintili,
professore di Storia della filosofia presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.
Le sue ricerche si sono concentrate sul pensiero dell’illuminismo e della
rivoluzione francese, oltre che sullo studio della tradizione materialistica in
Europa tra Seicento e Settecento, con particolare attenzione agli
enciclopedisti. Si è occupato inoltre di filosofia della medicina, teorie della
natura e letteratura clandestina in età moderna. Ha tradotto e curato le
edizioni di opere di Diderot, d’Alembert e La Mettrie. Ha pubblicato
recentemente: Illuminismo
ed enciclopedia (Roma 2005); Matérialismes
et Lumières. Philosophies de la vie, autour de Diderot et de quelques autres,
1706-1789 (Paris 2009); Anima,
mente e cervello. Alle origini del problema mente-corpo: da Descartes
all’Ottocento (a cura di, Milano 2009); L’Europa e le religioni (a cura di, Roma
2010); Diderot en Italie.
Avatars, masques, miroirs d’un philosophe (et al., Paris
2017).
Il periodo storico generalmente
indicato dagli studiosi come età dell’illuminismo è animato da un vivace
fermento culturale e intellettuale, che trova una delle sue massime espressioni
nel progetto editoriale dell’Encyclopédie
di Diderot e d’Alembert. Benché sia impossibile ridurre questa ampia costellazione
di pensatori a un unico modello o a un medesimo programma teorico e ideologico,
possono essere comunque individuati alcuni principi comuni alla loro
riflessione: tra questi, la messa in discussione del dogmatismo e della
tradizione, la battaglia contro l’intolleranza politica e religiosa e l’affermazione
dell’autosufficienza della ragione. Un posto importante, specialmente nell’illuminismo
francese, è poi riservato alla considerazione della politica, che si esprime soprattutto
nell’esaltazione della libertà di pensiero e di stampa, nella critica
dell’assolutismo e nella richiesta di abolizione dei privilegi feudali
caratteristici dell’Ancien Régime. Idee che vengono declinate in modi diversi, a
seconda della sensibilità degli autori, come dimostrano i casi di Montesquieu e
Rousseau. Da una parte, Montesquieu non si oppone al regime monarchico in
quanto tale, ma invoca la separazione dei poteri tra i diversi organi dello
stato: il potere legislativo, secondo lui, spetterebbe al parlamento, il potere
esecutivo ai ministri scelti dal re, mentre il potere giudiziario dovrebbe
essere affidato a magistrati autonomi e indipendenti dai primi due poteri.
Dall’altra parte, Rousseau, rifiuta la monarchia come forma di governo e propone
l’instaurazione di una società di stampo repubblicano, che riconosca
l’eguaglianza naturale degli uomini e consenta la partecipazione diretta di
tutti i cittadini al governo. Riflessioni molto distanti come si vede, ma che contribuirono
a introdurre trasformazioni decisive nell’Europa del tempo e aprirono la strada
alla grande stagione delle rivoluzioni.
La
conferenza si tiene nel Teatro della
Fondazione, con inizio previsto alle
ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it.
La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio
conferenze presente sullo stesso sito, dove sarà accessibile gratuitamente. A richiesta si rilasciano
attestati di partecipazione.
Paola
Ferrari, ufficio stampa FSC ufficiostampa@fondazionesancarlo.it - www.fondazionesancarlo.it
Aggiunto il 12/10/2017 08:10 da Paola Ferrari
Argomento: Filosofia politica
Autore: Paola Ferrari