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FILOSOFIA IN ITALIA

I pellegrinaggi cristiani

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Venerdì 5 novembre proseguono le lezioni del ciclo dedicato al tema Viaggio. Esperienza del limite e conoscenza dell’alterità nella cultura occidentale, ideato dal Centro Culturale della Fondazione Collegio San Carlo di Modena.

L’incontro, dal titolo In cammino. I luoghi di culto e i pellegrinaggi cristiani, sarà tenuto alle 17.30 da Lucetta Scaraffia, a lungo professoressa di Storia contemporanea presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Membro del Comitato nazionale per la bioetica e consultore del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, si è occupata di storia delle donne, indagando le forme della religiosità femminile, e di storia dei pellegrinaggi giubilari e dei culti nei santuari cristiani. Ha inoltre approfondito le questioni contemporanee legate alla bioetica, con particolare riferimento alle fonti storiche dell’eugenetica. Collabora con quotidiani e riviste e recentemente ha pubblicato: Andare per monasteri (Bologna 2015); Anime nere. Due donne e due destini nella Roma nazista (et al., Venezia 2021).

Una delle occasioni più importanti per i pellegrinaggi verso i luoghi santi della cristianità è rappresentato dal giubileo, indetto per la prima volta nel 1300 da papa Bonifacio VIII. Anche se una parte dei pellegrini giubilari giungeva dall’Italia meridionale e dalla Sardegna, senza dubbio il numero più cospicuo arrivava dall’Europa settentrionale, e francesi e tedeschi ne costituivano i gruppi più numerosi. Ancora oggi la presenza di antichi monasteri lungo quei percorsi montani testimonia la loro funzione di ospitalità e soccorso dei pellegrini, che poi si apprestavano a scendere verso Roma o per la via Francigena, che passava per la Toscana e il Lazio, o attraverso l’Emilia per poi arrivare nelle Marche e in Umbria, in parte rifacendosi al percorso delle antiche vie consolari romane. Questo secondo itinerario offriva ai pellegrini l’occasione di sostare presso altri due santuari molto famosi: quello di Loreto e quello di Assisi. Ma in realtà ogni itinerario era costruito in modo da offrire la possibilità di visitare luoghi sacri rinomati.

Per chi arrivava dal nord, e attraversava quindi la zona renana e Colonia, si imponeva una sosta presso quello che veniva considerato il luogo di sepoltura dei tre Magi, il duomo di Colonia. Una grande ricchezza di fonti iconografiche prova la diffusione medievale di questo culto. Anche i Magi avevano viaggiato, e potevano dunque essere considerati protettori dei viaggiatori. L’altra tappa obbligatoria per chi scendeva la via Francigena era Lucca, sede del crocefisso che la leggenda voleva scolpito da un personaggio che Gesù lo conosceva bene: Nicodemo. Si trattava di un grande crocefisso “vestito” intorno al quale erano fiorite tantissime leggende. Un altro esempio di quel bisogno di scoprire il vero volto umano di Gesù, quello stesso volto che a Roma i pellegrini avrebbero visto alle esposizioni della Veronica.

Siena era la città dove confluivano i due percorsi, per poi procedere unificati: non è certo un caso che proprio in questa città, e di fronte al duomo, sia stato costruito un grande ospedale che funzionava anche come ospizio per i pellegrini. L’itinerario che proveniva dalla Spagna e da Santiago de Compostela si congiungeva a Luni alla strada per Roma. Fin dall’anno Mille, quando era ripresa la possibilità di muoversi con una certa sicurezza sul territorio europeo, alcuni pellegrini avevano lasciato una traccia scritta del loro percorso, segnalando tappe e distanze. Ma i testi scritti erano veramente pochi, e senza dubbio le informazioni venivano tramandate soprattutto per via orale, per lo più centrate sulla direzione da prendere e sulla lunghezza del viaggio.

La conferenza si tiene presso il Teatro della Fondazione Collegio San Carlo (via San Carlo 5, Modena), con inizio previsto alle ore 17.30, nel pieno rispetto delle prescrizioni locali e nazionali per il contenimento del contagio da Covid-19. La lezione è aperta al pubblico, fino a esaurimento posti, mediante prenotazione all’indirizzo www.fondazionesancarlo.it o al numero 059.421210.

La conferenza sarà trasmessa anche in diretta web sul sito www.fondazionesancarlo.it. Attraverso i canali di streaming sarà possibile interagire in diretta con la conferenza inviando commenti e domande. L’incontro, come tutti gli altri del ciclo, sarà poi inserito nell’archivio conferenze presente su www.fondazionesancarlo.it, dove sarà accessibile gratuitamente. Per informazioni: 059.421210.

  UFFICIO STAMPA: Dott. Paola Ferrari cell.: +39 338.4139608  paola@paolaferrari.it


Aggiunto il 02/11/2021 11:13 da Paola Ferrari

Argomento: Filosofia moderna

Autore: Paola Ferrari