Nella primavera del 1943, quando le armate del Terzo Reich erano ormai sulla difensiva su tutti i fronti, appariva a Tübingen, presso l’editore Mohr, un volume che racchiudeva una raccolta di saggi volti a celebrare la memoria di Hölderlin a cento anni dalla morte. Nonostante l’influenza del clima di guerra, non era un’immagine per così dire “conciliata” degli scritti di Hölderlin che i contributi al volume fornivano; al contrario, i saggi di maggior vigore e più convincenti erano proprio quelli che ne sottolineavano l’intrinseca tragicità. L’opera poetica e filosofica di Hölderlin appare infatti pervasa da un senso tragico dell’individuo e del suo destino, irrevocabilmente segnato dalla “fuga” degli dèi dal mondo, dalla durezza della constatazione di quali sono le leggi della natura e quindi anche della storia cui l’umanità è assoggettata. Ne sono prova le metafore, le immagini, le evocazioni simboliche delle composizioni poetiche di Hölderlin in cui più è presente il senso del divino e del cosmico e con esso quello di una natura indifferente alle vicende degli uomini. È lecito allora chiedersi se la poesia di Hölderlin non abbia dato il suo contributo nell’instillare nei giovani tedeschi dei primi due decenni del ventesimo secolo il senso della tragica relatività dell’individuo dinanzi ai processi di una natura di cui le scienze altro non farebbero che confermare l’impersonalità. Quel senso – afferma Poggi – apriva la strada al convincimento che il riscatto da tale tragica relatività era possibile solo a prezzo del proprio sacrificio come dichiarazione di appartenenza a una più ampia comunità, quella della nazione tedesca, precipitata, per ben due volte nell’arco di trenta anni, nel baratro di una guerra da essa stessa scatenata.
La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione. La partecipazione è libera e a richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni è organizzato dalla Fondazione Collegio San Carlo di Modena, ente accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva di accreditamento degli enti di formazione del personale della scuola n. 170/2016, con il contributo di BPER: Banca. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sul sito www.fondazionesancarlo.it, dove sarà accessibile gratuitamente.
Erede di una tradizione secolare nell’ambito della formazione dei giovani, la Scuola Internazionale di Alti Studi “Scienze della cultura” rappresenta un centro di eccellenza e di alta qualificazione didattica e scientifica. La Scuola ha per fine la formazione post-lauream secondo programmi di ricerca interdisciplinari (filosofia, scienze religiose, scienze umane e sociali e studi storici) e prevede due distinti percorsi formativi, ai quali si accede per concorso pubblico internazionale: il corso di perfezionamento triennale, riconosciuto equipollente al dottorato di ricerca, e il corso di specializzazione annuale. L’attività didattica consiste in corsi residenziali con docenti di fama internazionale, seminari, incontri di discussione e convegni per un totale annuo di oltre 250 ore di lezione in lingua italiana, inglese e francese.Tel. 059.421240
Aggiunto il 10/05/2018 15:44 da Paola Ferrari
Argomento: Filosofia moderna
Autore: Paola Ferrari