FILOSOFIA IN ITALIA

Arte e società

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Venerdì 6 aprile proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Politica. Istituzioni e società nelle culture dell’Occidente, ideato dal Centro Culturale. L’incontro di venerdì, dal titolo Il ruolo sociale dell'arte. Pratica artistica e costruzione della sfera pubblica, sarà tenuto da Michele Dantini, professore di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università per Stranieri di Perugia. Membro del comitato editoriale di «Predella. Journal of Visual Arts», nella sua attività di ricerca ha approfondito la tradizione naturalistica e postnaturalistica francese dell’Ottocento e le avanguardie storiche del primo Novecento. Negli ultimi anni si è concentrato sullo studio dell’arte contemporanea dalla fine degli anni Sessanta a oggi (in particolare Land Art e neoespressionismo tedesco) e sul rapporto tra arte, società e innovazione tecnica. Tra le sue pubblicazioni recenti: Geopolitiche dell’arte. Arte e critica d’arte italiana nel contesto internazionale, dalle neoavanguardie a oggi (Milano 2012); Macchina a stella. Tre studi su arte, storia dell’arte e clandestinità: Duchamp, Johns, Boetti (Milano 2014); Arte e sfera pubblica. Il ruolo critico delle discipline umanistiche (Roma 2016); Miró (Firenze 2016); Andy Warhol (Firenze 2016). L’arte è una delle più alte manifestazioni della creatività e della fantasia dell’uomo, il momento che permette di esprimere il proprio mondo interiore. Nell’epoca moderna, dominata dall’affermazione della ragione e della tecnica, il ruolo dell’arte diventa allora un forte punto di riferimento per riaffermare l’essenza della natura umana e per comprendere e mettere in discussione l’esistente. Le opere d’arte sono infatti concepite per destare emozioni potenti e complesse. La loro interpretazione pone quindi problemi specifici, perché quadri e sculture non si esprimono attraverso parole. «Parlano» invece attraverso le parole che noi prestiamo loro, e questo comporta responsabilità particolari per chi si confronta con l’elusività del loro significato. Nel dibattere sul ruolo presente e futuro delle Humanities trascuriamo non di rado di considerare proprio la relazione che corre tra lingua, emozioni e cittadinanza, nonché l’importanza che emozioni negative, come la rabbia, la delusione e il disgusto, hanno nei processi cognitivi – spiega Dantini. Se elaborate, queste emozioni possono sostenere la nostra propensione a sviluppare esperienze. Se rimosse, la intralciano invece durevolmente. Nelle Considerazioni di un impolitico, apparse nel 1918, Thomas Mann aveva fatto proprio della contrapposizione fra furor philosophicus e furor politicus una chiave per intendere l’ostilità tedesca al «democratismo liberale» anglofrancese e americano: tema che confluirà di lì a poco nell’agenda della «rivoluzione conservatrice». Si tratta dunque di considerare più da vicino il modo in cui, spesso dopo grande fatica e momenti di aspra confutazione di noi stessi, giungiamo a formulare l’excandescentia (o qualsiasi altro «moto dell’animo») in modo legittimo e attendibile, in accordo con i principi argomentativi che reggono la sfera pubblica.  La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, dove sarà accessibile gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.

 

Paola Ferrari, ufficio stampa FSC paola@paolaferrari.it   -  www.fondazionesancarlo.it                                                       



Aggiunto il 05/04/2018 13:42 da Paola Ferrari

Argomento: Filosofia contemporanea

Autore: Paola Ferrari