E' uscito il libro Dalla filosofia pratica di Kant alla filosofia del diritto di Hegel, di Michele Fabiani, con la prefazione di Michael Gregorio. Edizioni Era Nuova. Michele Fabiani ha già pubblicato per Era Nuova Il razionale e l'assurdo (2005), Sperimentiamo l'Anarchica (2009), Attualità o inattualità di Kant (2011) di cui quest'ultimo è in un certo senso il seguito. Michael Gregorio è lo pseudonimo con cui Daniela De Grogorio (spoletina) e Michael Jacob (inglese) hanno scritto quattro gialli storici con protagonisti il filosofo Immanuel Kant e il procuratore Hanno Stiffeniis. Scritti in inglese e tradotti in 25 lingue sono pubblicati in Italia da Einaudi.
Riportiamo di seguito la presentazione di copertina:
"La vecchia metafisica è diventata dogmatismo perché è stata costretta ad ammettere che, fra due affermazioni opposte, solo una doveva essere vera e l'altra invece falsa".
Questa frase di Hegel rappresenta una svolta epocale nella storia della filosofia. Fabiani è collocabile solo in parte nella minoranza di interpreti che leggono Kant ed Hegel, non in contrapposizione, ma in continuità. Il presente libro è a tutti gli effetti il preseguo del precedente "Attualità o inattualità di Kant", ove Fabiani sosteneva che Kant, per un verso, è attuale, in quanto filosofo della modernità. D'altro canto invece va superato, se si desidera superare anche questa nostra epoca. Kant è stato il grande filosofo della critica del dogmatismo. Nel precedente libro l'autore rimproverava Kant di averci portato fuori dal sonno dogmatico, ma non ancora dal metodo assiomatico.
Hegel ha completato l'opera. Non solo si pone in continuità con Kant nella critica al dogmatismo, ma con la sua dialettica, dove fra due affermazioni contraddittorie è possibile una sintesi, sfonda definitivamente il muro della logica aristotelica, spalancando le porte ad un modo completamente nuovo di ragionare. Una innovazione straordinaria, ancora oggi di difficile comprensione, si pensi alla logica matematica contemporanea.
"L'identità non è che la determinazione del semplice immediato, del morto essere; la contraddizione invece è la radice di ogni movimento e vitalità; qualcosa si muove, ha un istinto e un'attività, solo in quanto ha in se stessa una contraddizione".
Fonte: Tuttoggi
Aggiunto il 26/05/2013 13:58 da Admin
Argomento: Filosofia moderna
Autore: Tuttoggi
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