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SCIENZA E POLITICA

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Con l’appuntamento di venerdì 1 dicembre presso la Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) si conclude la prima parte del ciclo di lezioni dedicato al tema Politica. Istituzioni e società nelle culture dell’Occidente, ideato dal Centro Culturale. L’incontro di venerdì, dal titolo Scienza e politica. Il ruolo della ricerca scientifica nei sistemi democratici, sarà tenuto da Gilberto Corbellini, professore di Storia della medicina presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Direttore del Dipartimento di Scienze umane e sociali e del patrimonio culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, collabora con il supplemento domenicale de «Il Sole 24 Ore». I suoi campi di interesse comprendono la storia delle biotecnologie, dell’immunologia e delle neuroscienze tra XIX e XX secolo e le questioni epistemologiche legate alla biomedicina. Si è occupato inoltre di etica della conoscenza scientifica e dello statuto delle scienze nella società contemporanea. Di recente ha pubblicato: Perché gli scienziati non sono pericolosi. Scienza, etica e politica (Milano 2009); Scienza, quindi democrazia (Torino 2011); Scienza (Torino 2013); Storia e teorie della salute e della malattia (Roma 2014); Bioetica per perplessi. Una guida ragionata (et al., Milano 2016); Cavie? Sperimentazione e diritti animali (et al., Bologna 2016).

Nella fase storica che stiamo attualmente vivendo si chiede alla scienza e agli scienziati di svolgere un ruolo importante in tutti quei processi decisionali che possono comportare conseguenze significative sulla maggior parte degli aspetti della vita umana. La questione fondamentale in gioco riguarda il buono o il cattivo uso della scienza e in definitiva i suoi rapporti con la politica. A tale riguardo si assiste sempre più spesso a un fenomeno ambivalente. Da un lato, l’avanzamento del sapere scientifico contribuisce al superamento di una naturale tendenza all’avversione al rischio, promuovendo l’intraprendenza e l’autonomia individuale. Ciò consente di creare nuove condizioni politiche e sociali, che forniscono ulteriori possibilità di sviluppo civile per le democrazie occidentali. Dall’altro lato, però, la rapidità delle trasformazioni innesca anche comportamenti che esprimono predisposizioni conservatrici, ovvero tendono a proteggere la tradizione e a percepire con preoccupazione ogni cambiamento. In sostanza, si è diffusa un’ostilità verso la scienza e la tecnologia come fonti di possibili rischi per l’uomo e per l’ambiente in cui vive. La ricetta che oggi sembra avere il maggior successo rischia purtroppo di essere quella giusta per cucinare un disastro – spiega Corbellini -, cioè un crescente controllo sulla scienza mosso da istanze etico-politiche conservatrici, che riescono a prevalere anche a causa di un abbassamento della qualità, ovvero dell’inadeguatezza dell’istruzione scientifica e della cultura scientifica in generale. Se la scienza è stata ed è il catalizzatore della macchina socioeconomica su cui stiamo viaggiando, è a quel livello che si deve agire per registrare il motore. Un motore che necessita sicuramente di una revisione.

 

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17.30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, dove sarà accessibile gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.

 

Paola Ferrari, ufficio stampa FSC

ufficiostampa@fondazionesancarlo.it

www.fondazionesancarlo.it                              


Aggiunto il 30/11/2017 20:40 da Paola Ferrari

Argomento: Filosofia contemporanea

Autore: Paola Ferrari